Vino, birra e aperitivi: postumi e rimedi per “i piccoli eccessi etilici”
Una serata di festeggiamenti, baldoria e baccanali, può condurre – in modo più o meno consapevole – a eccessi di cibo, dolci e alcolici. Gli affezionati – o saltuari – bevitori conoscono bene gli effetti della classica sbronza, il fenomeno di etilismo associato al consumo di una dose eccessiva di alcol.
Ma circoscriviamo subito l’argomento. Il riferimento è a un moderato eccesso di “umor dolce dei grappoli, l'umido succo che solleva i miseri d'ogni cordoglio, e dà nel sonno l'oblio dei mali cotidiani” (Euripide - Le Baccanti).
In questa sede non si parlerà di persone alcolizzate, che soffrono di SAD (sindrome da dipendenza alcolica) o che riversano nell’ alcol problemi psicologici o sociali. Loro sono a rischio di patologie gravissime, che vanno dalla steatosi epatica alla cirrosi conclamata, a malattie neurologiche e cardiache. E non affronteremo l’argomento dal punto di vista etico e morale, riflettendo su coloro che – dopo una serata di eccessi – assumono atteggiamenti irresponsabili, gravi e pericolosi, come mettersi alla guida di un’automobile o un motorino, o atteggiamenti spiacevoli e sconvenienti, se non addirittura criminali, nei confronti di altre persone. Basti dire che quantità eccessive di alcol possono portare alla morte, propria o di altri.
L'entità di una ubriacatura dipende dalla quantità di alcol assunto e varia in base a molti fattori, tra cui la velocità con cui il fegato riesce a rimuovere l'alcol dal sangue, il sesso (quello femminile tollera meno alcol), la predisposizione genetica e la contemporanea assunzione di cibo, farmaci o droghe.
Svegliarsi con i postumi di una sbronza è un evento piuttosto funesto, caratterizzato da testa pesante e dolorante, nausea e capogiri improvvisi. Perché?
L’ eccesso di alcol si ripercuote su tutto l’organismo, in particolare su fegato e stomaco. “L'alcol, assimilato attraverso il sangue, passa al fegato, che ha il compito di distruggerlo. Finchè il fegato non ha completato la digestione, l'etanolo continua a circolare diffondendosi nei vari organi” (http://alcol.dronet.org). L’alcol è diuretico e induce l’organismo a disidratarsi e perdere sali minerali. Inoltre, si abbassano i livelli di glicemia, aumenta la vasodilatazione e quindi si ha dispersione del calore corporeo; si producono sostanze ossidanti come i radicali liberi e l’organismo è costretto a spendere molte energie per detossificarsi dall’etanolo.
Per recuperare le forze e sentirsi meglio, sono stati proposti rimedi di ogni tipo, alcuni dei quali alquanto bizzarri.“Prendi un Alka-Seltzer appena riesci ad alzarti”; oppure si sente parlare di acido acetilsalicilico, nimesulide e altre sostanze, che sono farmaci e dunque aiutano ad alleviare il dolore, ma non stimolano la detossificazione dell’organismo, di cui – in quei momenti – c’è particolare bisogno. Anzi possono avere controindicazioni proprio a livello gastrico o epatico. “Mangia solo banane per un giorno intero”: sicuramente la banana contiene potassio, aiuta a reintegrare i sali minerali e alza la glicemia, ma non è necessario mangiarne chissà quante e per tutta la giornata. C’è chi addirittura consiglia di cominciare la giornata con una birra – peccato che il bicchierino mattutino non funzioni come un vaccino, anzi serve solo ad aumentare ulteriormente i livelli di alcol nel sangue.
Veniamo alle raccomandazioni: innanzitutto bere molta acqua, per reidratare l'organismo e ripristinare i liquidi perduti a causa dell'alcol. Per rendere meno tragico il risveglio, si dovrebbe bere qualche bicchiere d’acqua già prima di coricarsi. Appena alzati, è consigliata una colazione a base di frutta, pane integrale e una bevanda depurativa o epatoprotettiva. No a caffè e bevande gassate: stimolano la secrezione di succhi gastrici e irritano ulteriormente la mucosa dello stomaco. Può invece esser d’aiuto una bevanda a base di carciofo, tarassaco e cardo mariano, che aiutano la detossificazione del fegato. I pasti (pranzo e cena) dovranno essere leggeri, ma comprendere una adeguata dose di proteine. Per chi è abituato a fare attività fisica, può essere d’aiuto fare una bella passeggiata o anche una corsa - ma senza sforzi, per non indebolire ulteriormente il proprio organismo. E infine, la sera è consigliato andare a letto presto, per recuperare sonno ed energie.
In conclusione, i postumi della sbronza se ne andranno solo quando il fegato avrà metabolizzato tutto l'alcool accumulato nel sangue e l’organismo avrà riacquistato piena funzionalità. Servono circa due ore per smaltire ogni bicchiere di alcolico ingerito. Il “segreto di Pulcinella” in questi casi è la prevenzione: bere con moderazione, responsabilmente, non a stomaco vuoto. E smettere prima di ubriacarsi.
Francesca Fanucchi, biologo nutrizionista, dottore di Ricerca in Biotecnologie molecolari
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