Percorsi speciali
Terapia nutrizionale
Disbiosi intestinale e malattie apparato gastroenterico
La scienza ci insegna che l’apparato digerente è un secondo cervello, che interagisce con le nostre condizioni psico-fisiche.
Il cibo agisce sui circuiti cerebrali del piacere e della gratificazione. Alcuni cibi alterano l’area del cervello deputata al controllo della fame e della sazietà. Se gli eccessi/errori di cibo vengono ripetuti troppo a lungo, si corre il rischio di danneggiare i recettori nervosi della sazietà, e così il corpo perde la capacità di sentirsi naturalmente sazio. Siamo sempre affamati e continuiamo ad ingrassare. L’organismo si trova in uno stato di perenne infiammazione e dunque di malessere generale.
La sovra-offerta di prodotti alimentari di scarsa qualità, che mai si era avuta nella storia dell’umanità – nei paesi ricchi e recessione permettendo - sta causando troppi danni.
Ma l’essere umano non è un automa senza desideri o volontà; ha la capacità di pensare e scegliere un comportamento piuttosto che un altro. Sta a noi decidere se essere schiavi del cibo oppure no.
Impariamo a tenere a bada l’insulina e ri-equilibrare i livelli dei neurotrasmettitori e l’espressione dei nostri geni. Abbasseremo i livelli di infiammazione scacciando così tanti fastidi (i piccoli reflussi gastroesofagei, i frequenti mal di testa e altro) e ci sentiremo meglio e più soddisfatti.
Malattie cardiache e sindrome metabolica
La strada della prevenzione, che sempre inizia a tavola, si snoda in un tortuoso intrico e capita spesso di confondere direzione e ritrovarsi in Via Obesità, Viale Ipertensione, Piazza Infarto o Vicolo della Sindrome Metabolica… Spesso si sbaglia inconsapevolmente, fidandoci di pubblicità e informazioni capziose. Ma le patologie legate a errori di alimentazione o carenze nutrizionali sono tante e un’abitudine alimentare scorretta è spesso abbinata ad altri comportamenti che risultano dannosi per il mantenimento delle condizioni di salute. Molte persone hanno mangiato - per troppo tempo - così tanto e così male da innescare l’insorgere di qualche malattia, anche grave, come alcune forme di diabete, la sindrome metabolica, l’ obesità, l’ipertensione, l’ipercolesterolemia, l’ipertrigliceridemia, la steatosi epatica (il cosiddetto fegato grasso). L’oncologo Umberto Veronesi, direttore scientifico dell'Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano, intervenendo a un incontro all'università La Sapienza di Roma, ha spiegato che il primo luogo nel quale fare prevenzione contro i tumori è la tavola, perché “a innescare il tumore sono nel 35% dei casi le cattive abitudini alimentari”. Attuali studi scientifici dimostrano che i programmi alimentari preventivi studiati ad hoc, ad alto potere antiossidante, favoriscono la longevità ed il miglioramento della qualità della vita. La sovra-offerta di prodotti alimentari di scarsa qualità, che mai si era avuta nella storia dell’umanità – nei paesi ricchi e recessione permettendo - sta causando troppi danni. Imparare a nutrirci correttamente ci permetterebbe di vivere meglio e tutelare la nostra salute. Citando François de La Rochefoucauld “mangiare è una necessità,mangiare intelligentemente è un’arte”.