metodologia

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Mens sana in corpore sano: quanto è importante associare un’alimentazione personalizzata all’attività fisica? Non ci sono dubbi: mangiare correttamente è una regola fondamentale per chi vuole concretizzare i benefici dell’attività sportiva, soprattutto se praticata regolarmente e con impegno.

“Ciò che l’ atleta mangia e beve influenzala salute, il peso e la composizione corporea, la disponibilità di substrati durante l’esercizio, il recupero e la performance” (American college of Sports Medicine, American Dietetic Association, 2000).

Carboidrati , proteine e grassi costruiscono il nostro fisico, ma sono anche utilizzati a scopo energetico e quindi rappresentano il nostro carburante nel momento dell’attività.
Sono usati diversamente a seconda del tipo di attività che facciamo:
Attività intense, gli sport di potenza esplosiva, richiedono energia prontamente disponibile, zuccheri a veloce assimilazione e poi richiedono ottime capacità di recupero muscolare, altrimenti l’allenamento risulta inutile, disfunzionale.
Gli sport di resistenza invece richiedono un carburante che sia disponibile a lungo e quindi non può essere rappresentato solo da zuccheri a veloce assimilazione, altrimenti non si arriva al traguardo, si sviene prima per ipoglicemia.
Ovviamente non si possono tralasciare l’aspetto micronutrizionale, le vitamine ed i sali minerali, altrimenti tutti gli ingranaggi rischiano di andare in tilt.

Bisogna quindi ricordare che alla base di una buona performance atletica sta sicuramente l’alimentazione, seguita in allenamento e in gara: un fisico mal nutrito non riuscirà mai ad esprimersi al meglio: ccco perché la figura del Nutrizionista è considerata ormai indispensabile per chiunque voglia ottenere risultati soddisfacenti dalla propria attività fisica, che sia svolta a livello amatoriale o agonistico.

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Scegliere come alimentarsi non incide solo sulla nostra salute e sul nostro stato mentale ma anche sull’ambiente che ci circonda. Essere attenti e orientati verso un’alimentazione sana e naturale è il primo passo per acquisire la consapevolezza di sé e dell’influenza del comportamento di ognuno nello sviluppo della propria coscienza.

Sempre più ricerche dimostrano i benefici di una dieta ricca di vegetali, e i danni derivanti da un consumo eccessivo di proteine di origine animale.
“Le diete vegetariane correttamente pianificate, comprese le diete vegane, sono salutari, adeguate dal punto di vista nutrizionale e possono conferire benefici per la salute nella prevenzione e nel trattamento di alcune patologie”[..]“Le diete vegetariane ben pianificate sono appropriate per individui in tutti gli stadi del ciclo vitale, inclusa gravidanza, allattamento, prima e seconda infanzia, adolescenza, e per gli atleti” Posizione ufficiale dell'Associazione Dietologi Americani, J. Am. Diet. Assoc. –2009_

“The word "veganism" denotes a philosophy and way of living which seeks to exclude — as far as is possible and practical — all forms of exploitation of, and cruelty to animals for food, clothing or any other purpose; and by extension, promotes the development and use of animal-free alternatives for the benefit of humans, animals and the environment. In dietary terms it denotes the practice of dispensing with all products derived wholly or partly from animals.” Vegan Society (1979)
“Io sono seguace del vegetarismo per principio. Oltre che per ragioni dietetiche e morali, io credo fermamente che una maniera vegetariana di vivere, per il suo effetto sul carattere degli uomini, avrà una influenza molto favorevole per le sorti dell’umanità.”Albert Einstein

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Per affrontare un disagio che rischia di diventare – o peggio è gia - un disturbo alimentare, è importante approfondire la conoscenza dei principi nutrizionali fondamentali al fine di potersi riferire agli alimenti conoscendone il valore essenziale per il funzionamento dell'organismo.

Quando i problemi si nascondono nel cibo, può configurarsi un quadro patologico che rientra tra i disturbi della condotta alimentare.

L'aumento od il calo del peso può evidenziare delle problematiche molto profonde di difesa verso l'esterno, che vanno al di là del mero aspetto nutrizionale.

Con questo percorso si matura una consapevolezza e coscienza nutrizionale più profonda che, per essere aiutati ad impostare un piano alimentare adeguato e rispettarlo nel tempo,con sicuri benefici psico-fisici.


Per tutto ciò che concerne i DCA, la Dott.ssa Fanucchi collabora con psichiatri e psicoterapeuti di riferimento.

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Senza cibo si muore. Ma si muore anche per il troppo cibo, soprattutto quando insano e di pessima qualità. L’ obesità è “una condizione cronica caratterizzata da un eccessivo peso corporeo per accumulo di tessuto adiposo, in misura tale da influire negativamente sullo stato di salute”. (Organizzazione Mondiale della Sanità). E’ un’emergenza sanitaria: il 10-15% della mortalità può essere fatto risalire direttamente o indirettamente all’eccesso di peso. L’obesità infantile aumenta del 2,5% ogni 5 anni, e il costo sociale – derivante dalla cura delle malattie e dalle essenza dal lavoro -ammonta a quasi il 7% della spesa pubblica. E’ un problema sociale di primaria importanza.


Ma non possiamo dimenticare che il rapporto con il cibo è spesso condizionato da bisogni, desideri e talvolta vera e propria dipendenza: La nostra mente può condurci in luoghi che non desideriamo realmente, come una nemica, che travolge ogni nostra buona intenzione lasciandoci deboli e amareggiati spettatori della nostra presunta incapacità di gestire le cose. Spesso capita a chi inizia una dieta, che ad un certo punto, senza sapere il perché, seguirla diventi un impegno troppo gravoso, che si aggiunge ai frenetici ritmi della vita moderna: la difficoltà a rispettare un regime alimentare restrittivo e scriteriato, innesca un circolo vizioso: provo a mangiare meno, la perdita di peso è scarsa o nulla, mi demoralizzo subito e così finisco col riprendere anche il poco peso perso (il famoso effetto fisarmonica).


Il sovrappeso, soprattutto quando tende a spostarsi verso l’obesità, deve essere considerato con grande attenzione, perché provoca problemi non solo di ordine estetico, ma soprattutto è coinvolto nella manifestazione di patologie legate all’alterazione del metabolismo (ipertensione, diabete di II tipo, dislipidemia), in particolare dopo i 40 anni. Una riduzione del 10% del peso corporeo, abbassa notevolmente tutti i fattori di rischio.


Si deve nel contempo stare molto attenti alla “sfrenata incentivazione commerciale, che ha determinato lo sviluppo di una complessa e variegata tipologia di programmi per il controllo dell’ obesità, dove la frode e la ciarlataneria non hanno limiti. In questo caos è necessaria l’ istituzione di sistemi di accreditamento e di controllo”. (Arthur FranK. American Journal of Clinical Nutrition). E' indispensabile una idonea e sana educazione alimentare, impartita da nutrizionisti esperti, che aiutino nella prevenzione delle malattie proprie della società moderna.

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La strada della prevenzione, che sempre inizia a tavola, si snoda in un tortuoso intrico e capita spesso di confondere direzione e ritrovarsi in Via Obesità, Viale Ipertensione, Piazza Diabete o Vicolo della Sindrome Metabolica…Spesso si sbaglia inconsapevolmente, fidandoci di pubblicità e informazioni capziose. Ma le patologie legate a errori di alimentazione o carenze nutrizionali sono tante e un’abitudine alimentare scorretta è spesso abbinata ad altri comportamenti che risultano dannosi per il mantenimento delle condizioni di salute. Molte persone hanno mangiato - per troppo tempo - così tanto e così male da innescare l’insorgere di qualche malattia, anche grave, come alcune forme di diabete, la sindrome metabolica, l’ obesità, l’ipertensione, l’ipercolesterolemia, l’ipertrigliceridemia, la steatosi epatica (il cosiddetto fegato grasso). L’oncologo Umberto Veronesi, direttore scientifico dell'Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano, intervenendo a un incontro all'università La Sapienza di Roma, ha spiegato che il primo luogo nel quale fare prevenzione contro i tumori è la tavola, perché “a innescare il tumore sono nel 35% dei casi le cattive abitudini alimentari”. Imparare a nutrirci correttamente ci permetterebbe di vivere meglio e tutelare la nostra salute. Citando François de La Rochefoucauld “mangiare è una necessità,mangiare intelligentemente è un’arte”.

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